È disponibile in tutti i negozi tradizionali e negli store digitali “MULTITUDE”, il nuovo e atteso album di STROMAE, artista, scrittore, performer, produttore, designer e regista.
“MULTITUDE” (Darkroom/Interscope Records) contiene 12 tracce inedite scritte e prodotte da Stromae ed è disponibile in versione digitale, CD, vinile nero, vinile bianco prodotto in esclusiva per La Feltrinelli/ibs.it e in vinile verde per lo shop Universal (https://vir.lnk.to/multitude).
Dopo aver ascoltato queste 12 tracce sarà impossibile non ammettere quando Stromae sia unico nel panorama musicale mondiale e quanto ci era mancato.
Dopo milioni di dischi venduti in tutto il mondo, i premi e oltre 200 date realizzate per accompagnare la pubblicazione del suo precedente album “Racine Carrée” uscito nel 2013 (disco di Platino in Italia che ha segnato un record storico nel nostro paese diventando il primo e unico album in lingua francese ad aver mai raggiunto la vetta della classifica italiana di vendita), Stromae ha lasciato lo studio di registrazione per dedicarsi ad altri impegni.
Dal 2015 Stromae ha lanciato cinque collezioni di abbigliamento e la sua etichetta Mosaert ha lavorato alla realizzazione di video per Yael Naïm (Coward), Dua Lipa (IDGAF) e Billie Eilish (Hostage).
Fondata nel 2009 insieme a Luc Van Haver e alla stilista Coralie Barbier, Mosaert opera nel campo della moda, dei media audiovisivi e, naturalmente, della musica. Quando il suo studio di Bruxelles è stato completato nel 2018, la sua vita ha cambiato ritmo: come un artigiano si è chiuso nella sua bottega per realizzare il terzo album “Multitude”.
Ad anticipare la pubblicazione del suo terzo disco, il 15 ottobre 2021 torna ufficialmente sulle scene musicali con “Santé” (https://youtu.be/P3QS83ubhHE), brano che prende d’assalto le radio e i media di tutto il mondo accumulando oltre 100 milioni di stream globali (e oltre 32 milioni di views su YouTube).
il 9 gennaio 2022 esce “L’Enfer” (https://youtu.be/DO8NSL5Wyeg), brano presentato a sorpresa durante una intervista in diretta al telegiornale di TF1. Mentre rispondeva a una delle domande della giornalista Anne-Claire Coudray, STROMAE inizia a cantare a sopresa “L’Enfer” guardando direttamente in camera e parlando al cuore degli spettatori di temi cupi e di solitudine, che raggiungono subito. Il singolo ha accumulato oltre 64 milioni di stream nel mondo.
“Multitude” arriva dopo un periodo di estrema difficoltà e sofferenza fisica, che ha costretto Stromae a rallentare drasticamente per riposare mente e corpo. Questa pausa forzata dalla scena musicale e una vita più rilassata e più vicina alla famiglia hanno reso il lavoro in studio di nuovo entusiasmante e particolarmente ispirato.
Il suo difficile trascorso è diventato il nucleo di nuove canzoni. Lontano da qualsiasi autocommiserazione, Stromae ha approfittato di questo periodo della sua vita per identificarsi più intimamente e per osservare gli altri mettendosi nei panni dei personaggi per i quali prova “compassione” (nel significato etimologico di "patire con").
Gli uomini instabili di “La Solassitude” e “Mon Amour”, il figlio della prostituta in “Fils de Joie” (singolo da oggi in programmazione radiofonica), i protagonisti depressi e suicidi di “Mauvaise Journée e “L'Enfer”, la coppia male assortita di “Pas Vraiment”, gli invisibili di “Santé”, le donne sofferenti di “Déclaration”.
Li abbraccia tutti con gentilezza e altruismo, fornendo un ritratto toccante di ognuno di loro. Da qui la scelta del titolo “Multitude “assume un significato profondo, lo stesso che Walt Whitman trasmette nella sua poesia di cui Stromae potrebbe riprendere l'incipit: "Io sono grande, io contengo moltitudini, io sono di ogni colore e casta, di ogni rango e religione".
Con un padre ruandese che vedeva poco e una madre di origine fiamminga che gestiva da sola una famiglia di sei persone, Paul Van Haver alias Stromae è nato nel 1985 a Bruxelles. È cresciuto con questa doppia identità a volte sfocata e caotica che ha imparato a risolvere attraverso la musica.
Innato “alchimista” degli opposti, ha trovato la formula magica per mescolare rap, afrobeat, dance e testi francofoni ma senza intaccare la tradizione.
Sappiamo cosa è venuto dopo. Gli album “Cheese” (2010) e “Racine Carrée” (2013) trainati dai brani “Alors On Danse” (Platino in Italia), “Papaoutai” (2 volte Platino in Italia), “Tous Le Memes (2 volte PLATINO in Italia) e “Formidable” (oro in Italia) hanno superato tutte le aspettative, riempito le venue dei concerti e conquistato le piste da ballo: 4 milioni di album venduti di cui 3,5 milioni di copie fisiche. Stromae ha ricevuto innumerevoli premi, tra cui quattro Victoires de la Musique, quattro NRJ Awards, un MTV Award, e ha realizzato imprese memorabili come riempire il prestigioso Madison Square Garden di New York. Ad oggi, la sua discografia conta circa 6,5 miliardi di stream in tutto il mondo. Una moltitudine, non molto lontana dal numero di persone che compongono l'umanità.
Tra i suoi ricordi d'infanzia, quelli che ha particolarmente a cuore sono i viaggi in famiglia in paesi lontani: Mali, Perù, Bolivia, Argentina... sua madre aveva un gusto spiccato per il “diverso”, arrivando a trascinare i suoi figli con lei, a viaggiare con lo zaino in spalla fuori dai sentieri battuti e dai percorsi turistici.
Avevamo già percepito il gusto di Stromae per i suoni particolari ed etnici come il cavaquinho di “Avé Cesaria”(brano contenuto in “Racine Carrée”. In “Multitude” diventano caratteristiche essenziali.
Il violino cinese, o erhu, in “La Solassitude”, il flauto ney persiano in “Pas Vraiment”, il charango andino in “Mauvaise Journée”, il tres venezuelano in “Mon Amour”, quasi tutti suonati da veri musicisti.
Nel suo nuovo album si possono ascoltare canzoni mongole, cumbia colombiana e musica tradizionale sahariana, segno del suo interesse per quello che si può solo chiamare "esotismo". Il suo non è solo un interesse verso i costumi e tradizioni popolari, ma proprio la volontà di “avvicinarsi all'altro”.
“Multitude” è un altro modo di Stromae di esplorare il mondo pur rimanendo saldamente attaccato alle sue radici. Un'alchimia di opposti plasmata dalla volontà di testimoniare senza giudizio o disprezzo la condizione umana in tutta la sua diversità e dall'urgenza di osservare le vite degli altri - a volte la propria come in “Que du bonheur” sulla paternità e “Invaincu” sulla guarigione– rendendo questo album una finestra sul mondo, sulle persone e un raro momento di comunione e piacere da condividere.